La casa sull’argine

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“Il modo in cui si genera l’amore deriva da una serie di regole e formule precise, che non si possono né ignorare né scartare.”

Ci mancava da tanto tempo leggere, nel panorama della letteratura italiana, una bella e coinvolgente storia famigliare! Siamo stati travolti nelle vicende private e non della famiglia Casadio, che vive nel piccolo borgo di Stellata, in provincia di Ferrara; tali vicende abbracciano la storia d’Italia per due secoli, dall’Unità ai giorni nostri. E se da un lato abbiamo lo scorrere del tempo, delle vicende e dei vari personaggi che di generazione in generazione colorano le pagine del libro, dall’altro non possiamo non notare la presenza dell’unico testimone fisso e imperituro nei secoli che assiste a tale successione generazionale: un curioso mazzo di tarocchi, che diventa indiscusso protagonista della storia nel momento in cui fa il suo ingresso nella famiglia Casadio, ovvero dal matrimonio del capostipite Giovanni con la zingara Viollca. Sarà proprio quest’ultima che leggerà la profezia che governerà l’intera famiglia nei secoli.

È il realismo magico che ci ha travolti e spinto a leggere pagina dopo pagina fino a farci rendere conto che il libro lo abbiamo davvero divorato, come si suol dire!

Da una parte si ha la ferrea e dura realtà che i nostri protagonisti devono quotidianamente affrontare, spesso troppo dura e punteggiata da disgrazie e lutti non poco dolorosi; dall’altra parte, si assiste alla presenza ingombrante dell’elemento magico, intriso di credenze popolari, di strane figure rappresentate su strane carte.

A tenere legati questi due aspetti, e a tenere vivo e saldo l’interesse del lettore, che non può non assistere con naturale coinvolgimento affettivo a tali vicende, è la voce narrante che, sebbene ci stia raccontando una storia cruda, inquietante in alcuni suoi aspetti, essa rimane sempre buona e gentile.

Diciamolo ancora, che finalmente siamo stati trasportati da una storia che ci ha catturati proprio perché vi sono elementi lontani dai soliti canoni della nostra narrativa. La presenza dei tarocchi, dalla cui comparsa la storia della famiglia Casadio cambia e prende forme e colori diversi, ci fa capire che forse abbiamo sempre bisogno di affidare il nostro destino a un disegno che ci dia la certezza che qualunque cosa accada, seppur tragica o difficile da accettare, noi tutti stiamo seguendo dei binari già segnati da qualcuno in un lontano passato, chiunque egli sia.

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Daniela Raimondi, La casa sull’argine, Editrice Nord, Milano, 2020

One comment

  • Daniela Raimondi

    8 Marzo 2021 at 09:36

    Grazie per le tue bellissime e generose parole!
    Daniela

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