I libri scelti da Federica Dagonese
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Il nuovo mondo è un libro che non appena l’ho avuto tra le mani mi ha suggerito una certa idea di timidezza – qualunque cosa volesse dire per un libro o per voi che leggete. Sì, perché ti ritrovi davanti questo libricino grande come una mano su per giù, poche pagine ma che sanno suggerirti che nella botte piccola c’è il vino buono. Lo dico subito e lo dico apertamente, senza giri di parole e con tutto l’entusiasmo di cui sono capace: è da leggere! Punto. Per tutti, grandi e adolescenti.
Già a catturarmi ci aveva pensato la copertina sulla quale si trova scritto “racconti” un genere che mi piace: i racconti brevi sono fruibili proprio perché immediati e ricchi allo stesso tempo. Qui siamo di fronte a tre racconti, più un’introduzione e un epilogo che creano una cornice deliziosa.
Non sono un’amante del genere fantastico o del distopico anzi, a dirla tutta, è lo scaffale della libreria che non mi vede mai, o quasi. Ma qui qualsiasi balzo nella fantasia di Paolo Pasi è azzeccato. L’autore gioca col tempo, ne fa ciò che vuole: ti catapulta centinaia di anni nel futuro nel primo racconto, poi ti fa andare indietro nell’Ottocento per riportarti nel 2018 e poi di nuovo al punto di partenza nel secondo capitolo e nell’ultimo sembrerebbe di essere nel presente. Io, che non sono un’amante delle prese in giro, delle irrealtà e dei mondi paralleli, ho amato ogni fantasia.
La scrittura è matura e questo permette di leggere il libro in maniera scorrevole, anzi oso dire che siamo di fronte ad uno stile che non ha paura di osare, abbraccia le immagini della poesia e ci gioca volentieri. Elemento vincente della narrazione è la presenza dell’ironia, che a me ha fatto ridere e anche sonoramente… eppure devo dirvi che, ridi ridi… alla fine ti accorgi che c’è ben poco da ridere. Quella di Paolo Pasi è un’aspra quanto sottile critica a gran parte della nostra realtà, dal sistema Terra, a quello dell’editoria e quello della politica. Ci divertiamo sì, ma è un bell’invito alla riflessione nonché all’azione. Sono certa che l’autore ci voglia dire: e dai, muoviamoci, possiamo ancora fare le cose in maniera diversa!
Paolo Pasi, che è stato protagonista del nostro ultimo giorno de Il giugno dei libri, ci ha permesso di entrare un po’ nel suo mondo che è fatto di parole e musica che si incatenano a vicenda.
Cari lettori, al prossimo racconto!
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Paolo Pasi, Il nuovo mondo, Prospero, Milano 2021