Una vita di giorni impossibili

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“Vicino a me nel letto c’è il suo spazio vuoto, che mi lascia un nulla a cui aggrapparmi oggi.”

La protagonista del racconto è Willa, una signora australiana e la sua vita, in apparenza tranquilla, è in realtà una rivoluzione costante di sentimenti, gioie e dolori. Grazie ad un escamotage della scrittrice che non vi vogliamo anticipare, entriamo in contatto con Willa in diverse fasi della sua vita: prima una bambina di 8 anni, poi donna adulta di 34 anni e infine un’anziana di 93 anni. Dalla narrazione scomposta di simili giorni vissuti da Willa nelle diverse età della sua esistenza entriamo dentro ad un gioco virtuoso di riflessioni e ripensamenti, che mettono il lettore con le spalle al muro. 

Possiamo capire bene il libro se prendiamo come punto di riferimento le emozioni umane e il loro evolversi nel tempo e nello spazio. Il tempo è quello che in ogni fase della vita ci fa guardare indietro con rammarico per i momenti passati, le occasioni che non si sono volute, o potute, assaporare correttamente, non percependo che quello sarebbe stato l’attimo di immensa gioia che ci sarebbe rimasto dentro per sempre. Lo spazio è invece quello che si cerca sempre di sottrarre alle emozioni che si decide di non vivere in pieno, per timori vacui di cui ci si renderà conto solamente quando sarà troppo tardi, in sprazzi di lucidità quando si è troppo anziani per essere compresi. 

Se queste sono le coordinate sentimentali per cui abbiamo veramente apprezzato il libro, discorso diverso va fatto per lo stile di scrittura. Frasi brevi e sincopate, in perfetto stile anglosassone, che a volte interrompono il piacere della lettura, come se si fosse costretti a bere un calice di buon vino a sorsi che neanche fanno inumidire le labbra. Certo, come si è soliti dire, questo è il modo moderno di scrivere, ma noi pensiamo che dare maggiore respiro alle parole, ampliare l’estensione lessicale di alcuni passaggi cruciali del  racconto, avrebbe dato il giusto valore aggiunto ai sentimenti su cui sono costruiti i personaggi, a partire dalla protagonista Willa, in tutte le fasi della sua vita.

Una storia piacevole, come i colori pastello della copertina, in perfetta sintonia con la dolcezza che racchiude.

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Tabitha Bird, Una vita di giorni impossibili, Biplane, Monza, 2020

Edizione originale: A lifetime of impossible days, Penguin Random House Australia, 2019

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