Useless thoughts do not like high altitude

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Writte by Donatella Lanza

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Camminare esercita un potere emolliente sui pensieri, soprattutto quelli ingarbugliati e dolorosi. Questa convinzione è una delle cose che più mi accomuna ad Arianna, la protagonista del racconto.

Di origine romana, Arianna si è trasferita a Milano per lasciarsi alle spalle un presente incerto, in equilibrio precario tra slancio artistico e ricerca della stabilità economica, tormentato da relazioni sentimentali infelici. Grazie – o forse è meglio dire a causa – del suo lavoro, Arianna trova un nuovo spazio in una città profondamente diversa da Roma, in cui la vita sembra scivolare frenetica tra le dita. Allo stesso tempo, facendo base a Milano ha la possibilità di avvicinarsi all’escursionismo, scoprendo un amore viscerale per la montagna.

La conosciamo d’estate, mentre sta percorrendo l’Alta Via Dolomitica insieme ad un gruppo di escursionisti condotto da Susi, guida alpina che, come nel più classico “viaggio dell’eroe”, si rivelerà un’alleata preziosa per la protagonista.

La storia di Arianna si dipana con lo sfondo di paesaggi maestosi, descritti con il senso di meraviglia di chi alla montagna appartiene d’istinto. Il viaggio fisico si rivela una metafora perfetta per quello interiore compiuto dalla protagonista che, nelle difficoltà del percorso e grazie ad un nuovo sguardo sulle cose, comincia a comprendere quale sia la chiave per aggiustare gli ingranaggi di un’esistenza che lei stessa aveva contribuito a sabotare.

Si tratta di un libro d’esordio molto scorrevole, che mi ha offerto diversi spunti di riflessione. Personalmente, ne ho amati due in particolare.

Appoggia sempre su basi solide. In montagna, tanto in salita quanto in discesa, devi fare particolare attenzione a dove metti i piedi. Letteralmente, prima di fare un passo devi accertarti che lo scarpone poggi su una base sicura. La vita funziona allo stesso modo. Per riuscire a goderla a pieno, è fondamentale poter contare su persone fidate, che riducano il rischio di scivoloni e che siano pronte a metterti al sicuro quando, immancabilmente, ne arriverà uno.

Non guardare dove non vuoi finire. Mentre cammini su un terreno impervio, come una pietraia o un nevaio, il segreto è non guardare mai il dirupo sotto di te ma rimanere concentrato sul sentiero e sulla tua meta. Allo stesso modo, capita nella vita di attraversare un dolore, che ci sembra tanto più totalizzante quanto più assecondiamo l’avvilupparsi dei pensieri attorno a quella sofferenza. Per quanto possa essere faticoso e doloroso, distogliere l’attenzione dal baratro e investire energie in un obiettivo costruttivo è – fin troppo banalmente – una scelta.

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Sara Andreoli, Useless thoughts do not like high altitude, Vivi Dolomiti, Belluno, 2021

 

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