Le classi sociali

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Recensione di Alessia Colombo


Tipologia: albo illustrato
Tematiche principali: diversità, classi sociali, società
Tecnica delle illustrazioni: digitale
Età consigliata: 8-10 anni


 

Nella nostra società, fin dal principio, alcuni uomini e donne si sono approfittati di altri, dominandoli con la forza e imponendogli di lavorare per loro, per questo oggi alcuni uomini e donne nascono più ricchi mentre altri più poveri.

La classe alta è quella dei più ricchi, che possono permettersi scuole e lavori migliori e da adulti diventano i padroni di tutto.

Poi c’è la classe media, che è a metà di tutto. Non sono ricchi e non sono poveri, non prendono decisioni, ma danno ordini. Hanno paura dei ricchi perché sono i loro padroni e dei poveri perché potrebbero prendere il loro posto. La classe media aspira ad appartenere alla classe alta o che tutto resti com’è, anche se questo significa che altri devono vivere peggio.

Infine c’è la classe lavoratrice, le persone di questa classe guadagnano meno e possono sembrare i più deboli, ma se si uniscono sono in tanti e tutti loro sanno che il paese è di tutti e che tutti hanno gli stessi diritti, perché gli uomini e le donne nascono tutti uguali. Ma finché esisteranno le classi sociali, le persone saranno in lotta tra loro, perché i ricchi vorranno essere più ricchi e i poveri meno poveri.

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Alla casa editrice BeccoGiallo hanno preso una macchina del tempo e sono tornati indietro nella Spagna del 1978. Da questo viaggio hanno riportato con loro quattro albi illustrati rivolti ai bambini, che parlano di tematiche sociali che a leggerli stupisce davvero quanto siano attuali, nonostante i 43 anni che ci separano.

Scritti tutti da Equipo Plantel e inseriti nella collana criticalkids, ripensare al futuro (fin da bambini), di questi libri ne ho scelto uno, quello che mi ha stuzzicato maggiormente per tematica e originalità riguardo ad un argomento che raramente viene portato all’attenzione dei bambini: le classi sociali e la disuguaglianza.

Il tema non è semplice, ma grazie ai termini chiari e alle moderne illustrazioni di Joan Negrescolor, il libro risulta accessibile ai bambini di oggi e applicabile a quello che vedono nel loro quotidiano, in primis la scuola. Come leggiamo nell’ultima pagina di “aggiornamento”, rispetto agli anni ’70 le differenze tra le classi non sono più immediatamente visibili (cosa che un tempo era più facile per esempio dai vestiti), per il resto però poco è cambiato, tutt’oggi si può ancora parlare di classi sociali e anche un bambino si accorge che ci sono persone che hanno di più e persone che hanno di meno, non solo nei paesi del Terzo Mondo, ma negli stessi paesi occidentali. D’altronde, i bambini vivono in questa società esattamente come noi, e percepiscono benissimo le diversità di trattamento e possibilità che hanno alcuni rispetto ad altri.

Questo libro può essere un ottimo strumento per parlare di società, diritti, educazione civica, aiutando genitori ed educatori a spiegare come funziona il mondo in cui viviamo, come le disparità economiche avvantaggino persone a discapito di altre e come molte storture della nostro mondo siano dovute proprio al fatto che chi più ha più vuole. Un argomento importante perché influirà necessariamente sulla loro vita di adulti. Gli altri titoli della collana sono sempre inerenti a tematiche sociali: “Le donne e gli uomini”,

“Come può essere la democrazia” e “Così è la dittatura”. Vista la complessità degli argomenti e le domande che ne possono sorgere, li rivolgerei ai bambini dagli 8 anni in su.

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Equipo Plantel, Joan Negrescolor, Le classi sociali, Becco Giallo, Padova, 2018

Edizione originale: Hay clases sociales Media Vaca, Valencia, 2015

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