Cioccolata da Hanselmann

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“La storia è un pesce dentro un acquario, va e viene sotto il tuo naso senza che tu possa mai afferrarlo. Puoi soltanto fantasticare su come poteva  una volta, ma non altro, non altro…”

Ambientato negli anni trenta dello scorso secolo, con i rumori del secondo conflitto mondiale prima deboli e poi sempre più forti, il libro tratta delle vicende di una famiglia dell’alta borghesia italo-svizzera. Nell’atmosfera ovattata di un rifugio sicuro, una madre-matrona offre ospitalità alla sua famiglia allargata, con la speranza di metterli al sicuro dai tristi eventi che si susseguono in Italia.

Un giorno a bussare alla sua porta arriverà anche un amico della figlia primogenita in cerca di ospitalità, prima di poter proseguire il suo viaggio in Francia. Sarà proprio il nuovo ospite a portare involontariamente scompiglio nella tranquilla normalità di quel castello senza mura. Amori nascosti, fughe notturne, meschinità dell’animo umano e persino un omicidio saranno gli anelli di una catena di segreti solo parzialmente rivelati.

La signora madre-matrona si troverà impegnata, per mantenere le apparenze, a nascondere ove possibile gli errori fatti dalle due figlie (Margot e Isabella). Un impegno sia economico che emotivo, per il quale deciderà di abbandonare il suo “castello”, e di trasferirsi altrove. Lo sforzo richiesto sarà tale per cui non riuscirà più a perdonare le figlie per averle spezzato il cuore, con due matrimonio da lei fortemente osteggiati.

L’odore acre della guerra e del post-guerra rappresenta un filo conduttore chiave per capire le scelte difficili a cui sono stati chiamati i diversi protagonisti, senza alcun tipo di giudizio morale.

La lettura è oltremodo piacevole. Una carezza all’intelligenza. Un lessico ed una sintassi incantevoli, che ci hanno fatto innamorare del libro dalla prima all’ultima pagina. Una sensibilità linguistica di tempi andati, passe-partout efficace ad entrare in pieno nella storia narrata. Persino l’uso di brevi frasi in lingue straniere sono precise e puntuali, mai eccessive. Non siamo certo qui noi a scoprire Rosetta Loy, ma siamo felici di essere stati nuovamente trasportati ad un livello sensoriale superiore. Un classico da leggere e rileggere come ogni lavoro di Rosetta Loy.

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Rosetta Loy, Cioccolata da Hanselmann, Rizzoli, Milano, 1995

 

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