Il monopolio dell’uomo

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“Soltanto col diventare economicamente indipendente, la donna si sottrarrà al parassitismo morale, e potrà conquistare la sua libertà, la sua dignità ed il vero rispetto dell’altro sesso.”

Il libro è una pietra miliare nella storia dell’emancipazione femminile, scritto da uno dei personaggi più simbolici della vita politico-sociale europea di inizio novecento: Anna Kuliscioff. 

Non si tratta di una requisitoria ai danni del sesso maschile bensì della legittimazione di diritti comunemente negati a quello femminile sulla base di consolidate consuetudini e pregiudizi stantii. Le argomentazioni di Kuliscioff riportano alla mente alcune osservazione che Étienne de la Boétie riferiva all’intero genere umano e che riguardano la privazione della libertà innata di ciascuno per propria mano: allo stesso modo la donna (era il 1890, vero, ma possiamo dire che le cose siano cambiate del tutto?) è la prima a non riconoscere  “di occupare nella vita un posto degno per averne conquistato il diritto”.

Le questioni salienti di questo saggio breve ed efficace sono due: quello che la donna può fare per emergere da un parassitismo sociale in cui si è trovata immersa da sempre e che contribuisce inconsapevolmente ad alimentare; quello che la società può e deve fare per riconoscere eguale dignità alla donna e all’uomo che la abitano.

Kuliscioff rimette alle donne una parte importante della responsabilità di essere segregate in uno stato di perenne “minorennità”, sempre un passo indietro rispetto all’uomo che invece considera i suoi privilegi di sesso come fenomeni naturale, assodati e indiscutibili. Invita le donne a riconoscere il loro ruolo attivo nella società, in ogni ceto, in ogni settore lavorativo, senza dimenticare quello della maternità, a tutti gli effetti un lavoro sfiancante e non retribuito. E se Virginia Woolf parlava di “una stanza”, Anna Kuliscioff parla di un’indipendenza economica in senso lato, che consenta alla donna di bastare a se stessa e di non porsi, autonomamente, in una posizione di denigrante servilismo.

Nonostante la lontananza nel tempo delle parole scritte, il tema trattato rimane perennemente presente, e ne abbiamo apprezzato la ripubblicazione da parte di una piccola ma irrequieta casa editrice. 

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Anna Kuliscioff, Il monopolio dell’uomo, Ortica Editrice, Aprilia, 2020

(Prima Edizione: Il monopolio dell’uomo: conferenza tenuta nel circolo filologico milanese, Milano, Critica sociale, 1894)

4 comments

  • Valentina

    29 Marzo 2020 at 23:52

    Grazie per questa Interessante prospettiva sul gender gap ! Di solito è più comodo addossare agli altri ( o al concetto per il quale “è così che va il mondo”…) la responsabilità di non riuscire ad ottenere qualcosa … agire per ottenerle richiede al contrario molta fatica! Recensione davvero utile per un libro che credo leggero presto!

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    • Redazione

      30 Marzo 2020 at 09:28

      Ciao Valentina,
      condividiamo quello che dici circa la comodità di trovare sempre all’esterno di noi le colpe/responsabilità su qualcosa che invece dipende da noi. A breve pensiamo di inserire qualche altro libro della medesima casa editrice, perché ha titoli e ripubblicazioni molto interessanti.
      Buona giornata e buona lettura

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  • Manuel

    13 Aprile 2020 at 08:24

    Minorennità,privilegi di sesso …..
    Ditemi se sbaglio ma oggi, nella nostra civiltà occidentale si é raggiunta una perfetta parità tra uomo e donna!!

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    • Redazione

      15 Aprile 2020 at 09:08

      Ciao Manuel,

      magari fosse realmente così, purtroppo oggi come cento anni fa, siamo lontanissima da una vera parità di genere.

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