Milano di ringhiera

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“Non succede mai: la fede e la speranza non interagiscono con le cose del mondo.”

Le case di ringhiera milanesi hanno una storia particolare, nascosta nel corso dei decenni da speculazioni immobiliari e strati di ristrutturazioni fatte in fretta e furia, per poter rivendere a prezzi esorbitanti quelle che una volta erano case popolari di zero valore, per gli ultimi della società. Un fascino noto a pochissimi, forse solo a chi le ha abitate, e ne porta il ricordo in fondo al cuore, come la protagonista del racconto: Cristina Parenti.

Nello specifico, viene narrata la storia di una casa di ringhiera nel centro della città (in via Cicco Simonetta per chi è familiare con Milano), donata ai primi del 1900 da un filantropo ai senza tetto, che poi sarebbero stati espropriati dal Comune in nome di una presunta riqualificazione urbana.

Quegli sfratti, fatti schiacciando i diritti di chi non poteva combattere per denunciare un chiaro sopruso, saranno lo sfondo da cui partire per giungere alla risoluzione di una serie di delitti che vedranno coinvolti gli ex residenti dello stabile e una casa editrice, in cui molti dei personaggi sono impiegati con diverse mansioni. Un giallo in piena regola, dai ritmi lenti, a volte forse troppo sonnacchiosi, ma che si può leggere con piacere. 

A deluderci (o forse disilluderci?) è l’ambientazione del racconto. Avremmo preferito ritrovare tra le pagine un’immagine più incisiva di Milano, come pregustato dal titolo del libro e dalla copertina. Un maggiore coinvolgimento della città, del suo respiro vitale, avrebbe dato a nostro parere un diverso spessore al racconto. 

La scrittura è la nota più piacevole del libro, e qui vanno i nostri complimenti all’autrice. Una dote naturale nel costruire frasi leggere ma penetranti, da rendere piacevole la lettura ben oltre la storia che viene raccontata. Una dote che ci piace sottolineare perché molto difficile da riscontrare tra gli autori moderni; e anche perché anche quando il racconto perde di mordente è capace di mantenere viva l’attenzione del lettore. 

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Rosa Ida D’Emidio, Milano di ringhiera, Eclissi, Milano, 2019

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