“Vivo come le sogliole, sul fondale. I miei coetanei, sulla terraferma: cosa possiamo dirci?”
Teresa è una insegnate di quarantasette anni, incastrata nel ruolo di figlia da troppo tempo. Vive con i genitori in un paesino mai precisato, sottomessa al limite della perpetua umiliazione dalla madre Maria, e invisibile agli occhi dell’Alzheimer da cui è affetto il padre Piero. Un ambiente, familiare e di paese, che stringe due volte il suo abbraccio mortifero su Teresa, che nonostante l’età, non è ancora riuscita a sbocciare come persona.
L’impossibilità di far sentire la sua voce sia a scuola che in casa, la convince a tenere un diario, con cui confrontarsi, mettersi in gioco e scoprirsi come persona, in una uscita dall’adolescenza ritardata, come un albero di Natale tolto dal salotto in agosto.
La non completa formazione emotiva le farà confidare al diario l’amore segreto per un suo ex alunno, Alessandro, descritto come biondo e biondissimo, che era uscito dalla sua vita senza un preavviso, per poi ricomparire per un incontro accidentale. Questo ragazzo molto più giovane di lei sarà dietro ogni sogno e proiezioni futura di Teresa, a ulteriore testimonianza dell’immaturità della protagonista.
Si fa fatica a credere che questo sia il romanzo d’esordio dell’autrice, eppure è così. Il testo è vissuto, e ha una maturazione solita a chi ha alle spalle una solida e solita carriera letteraria, forse qui entra in gioco l’esperienza di traduttrice di Cai. Il registro narrativo utilizzato è tutt’altro che comodo o scontato; splende di intensità inattese, una strada apparentemente senza uscita, ma che se si ha la pazienza di arrivare fino alla fine, si capisce che una fine non c’è. La storia per quanto possa sembrare straniera e lontana da quello che ci circonda, è talmente vicina che potrebbe essere la nostra, se solo fossimo nati in un contesto familiare diverso. Chi scrive queste parole ha avuto la fortuna (?) di conoscere molte storie non troppo lontane da quella di Teresa, è solo una questione di fortuna. Sorpresa inattesa Marta Cai, di cui siamo già in attesa del nuovo romanzo, che ci dirà se si tratta di un fuoco di paglia, o di un fuoco capace di scaldare generazioni e generazioni di lettori.
_____________________________________________________________________________________________________
Marta Cai, Centomilioni, Einaudi, Torino, 2023