Ogni prigione è un’isola

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“Mi chiedo quanti di noi convivano con paure infondate alle quali magari inconsciamente si affezionato.

Se il titolo del libro è vero, allora è altrettanto vero che sono libri come questo a trasformare le prigioni in penisole. Lingue di terra che vengono alla luce con la bassa marea e facilita la comunicazione tra gli isolani e gli abitanti della terra ferma. Più testi come questi verranno scritti e letti, e più la lingua di terra sarà percorribile anche quando la marea sarà alta.

Daria Bignardi ci porta dentro un mondo che si conosce spesso solo per sentito dire; corpi in cemento armato al centro delle città, oppure solitari su isole inaccessibili, tenuti assieme dalle storie dei loro residenti, sia essi carcerati che addetti ai lavori. A tali testimonianze raccolte nel corso del tempo il libro dà voce.

Il maggiore valore è poi rappresentato dal rapporto prima indiretto e poi diretto che l’autrice ha avuto con l’istituto carcerario, da quando da bambina ascoltava i racconti a scuola del carcere di Ferrara dove era stato rinchiuso lo scrittore Giorgio Bassani, all’ironia della sorte che a Milano l’ha portata a vivere a poca distanza da San Vittore, fino alla sua attività di volontariato legate alla scrittura dentro il carcere.

Nel rispetto delle vittime dei crimini ci si interroga su quali possano essere le pene alternative per i carcerati. Sono molteplici i racconti di chi è entrato in carcere da giovanissimo per reati minori, ed è poi diventato criminale vero dietro le sbarre. Sbandati e malati di mente che avrebbero magari bisogno di altre cure da parte delle istituzioni.

Altro tema centrale è quello dei suicidi in prigione, con un numero crescente, che rappresentano il fallimento di un sistema ormai arrivato al collasso, da ripensare con coraggio, visione del futuro e rispetto dei diritti umani.

Ci è piaciuto molto l’approccio dell’autrice al tema. Lontanissimo da quello di voler insegnare qualcosa da un pulpito di buone intenzioni utopiche, la cifra stilistica è quella di chi vuole raccontare la propria esperienza di vita a contatto in un modo o nell’altro con il sistema carcerario, condividendo le storie raccolte, per aprire un semplice dialogo. Aprire alle possibilità di pene alternative al carcere sarebbe per alcuni tipi di reati un passo verso una società più inclusiva.

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Daria Bignardi, Ogni prigione è un’isola, Mondadori, Milano, 2024

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