“La ruggine della nostalgia graffiava tra i denti come sabbia.”
Interessante, e non ce lo aspettavamo. La storia ci ha sorpreso, capace di accendersi e rimanere viva; un’anima ardente nelle acque profonde del Mediterraneo.
La narrazione si apre con il piccolo Farid, un bambino libico che non ha mai visto il mare, e sogna ad occhi aperti il mondo, come solo i bambini sanno fare. La tranquillità della vita quotidiana e dei giochi viene interrotta dallo scoppio della guerra civile del suo Paese nel 2011, che in breve tempo gli porta via il padre, e gli fa scoprire le cattiverie del genere umano. Costretto a scappare con la madre Jamila, presto arriva sulle coste del Paese, assieme ad altri disperati, in attesa di potersi imbarcare in un mezzo di fortuna che possa portarlo in Italia, al sicuro da una morte certa. E così, anche la gioia di aver visto il mare, si trasforma in una effimera felicità, se non anzi, in una immensa tristezza.
Da contraltare alle vicende della famiglia di Farid, ci sono quelle di Angelina, esponente dei così detti tripolini (gli Italiani che si trasferirono in Libia dopo la seconda guerra di riconquista fascista) che pochi anni dopo la fine del secondo conflitto mondiale furono costretti a fuggire da quella che era stata definita la “quarta sponda”, per trovare riparo e carità nella madrepatria.
Così come Farid molti anni dopo, anche Angelina si trova obbligata a lasciare l’amata Libia e quella che aveva ritenuto casa, per cercare la salvezza; ma durante la lettura, si noteranno molte altre similitudini tra le due vicende.
Il libro di certo viene fuori da una necessità della scrittrice di raccontare una storia contemporanea, per sottolineare le incongruenze della società italiana. Tutti ricordiamo il caos istituzionale e la guerra civile libica che ancora oggi divide il Paese, ma in pochi ricordano il nostro legame con quel Paese, specialmente di quegli Italiani di prima o seconda generazione, che in Libia avevano trovato una seconda patria.
Nulla da aggiungere sullo stile di scrittura, Mazzantini è ormai uno di quei nomi della letteratura moderna che si inizia a leggere nelle scuole per qualità e struttura dei suoi testi, e questo libro non ne fa eccezione.
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Margaret Mazzantini, Mare al mattino, Einaudi, Torino, 2011