Da un capo all’altro della città

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È un errore frequente che si commette, quello di sposare un’altra per dimenticare chi ci ha fatto soffrire.

Siamo stati fortunati ad aver trovato questo libro per due motivi: il primo è che si tratta di una prima edizione ripescata in un mercatino di seconda mano; il secondo è che quando si legge Castellaneta non si può non essere felici. Una penna delicata ma incisiva, erudita ma semplice, che quando smette di scrivere fa sentire i lettori orfani di padre e di madre.

Il libro è una raccolta di racconti brevi, alcuni brevissimi, con un senso di compiutezza unico. Divise in quattro macro sezioni, che ripercorrono le stagioni dell’anno (e indirettamente anche quelle della vita), le storie sono lo specchio della diversa predisposizione dell’animo ad affrontare determinate situazioni al mutare del tempo.

Unico comune denominatore Milano, che anche quando non è presente nel racconto, riappare come città di origine di qualche personaggio, o di un ricordo. Una Milano degli anni settanta viva nelle periferie dimenticate, nelle fabbriche, nelle università, nelle sezioni clandestine di lotta politica alternativa, nei letti degli amanti, nella nebbia.

La lettura a molti anni di distanza dall’uscita del libro ci ha avvolti in un coperta diafana di nostalgia dei tempi andati, anche a noi che quei tempi non li abbiamo vissuti in prima persona. Una Milano e una società persa per sempre, tra chi ancora aveva una impostazione classica negli atteggiamenti e nei costumi, e i più giovani figli del dopoguerra che avevano conosciuto solo il benessere della ricostruzione.

Con il passare delle pagine e delle emozioni, ci siamo chiesti cosa sia rimasto di quelle persone, di quei sogni, di quelle aspettative oggi anacronistiche. Lo stesso discorso vale per la città di Milano che sarebbe stata deturpata per i successivi tre decenni, per poi provare a rinascere e a volersi bene. Domanda a cui ancora non siamo stati in grado di dare una risposta.

Ne consigliamo la lettura a tutti gli studenti, perché Castellaneta insegna a scrivere, a dare consistenza fisica ai pensieri e a ordinarli per poi poterli mettere su carta. Ne consigliamo la lettura anche a chi la scuola l’ha finita già da tempo, per poter assaporare il gusto di qualcosa di veramente ben scritto.

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Carlo Castellaneta, Da un capo all’altro della città, Rizzoli, Milano, 1977

 

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