“Noi vogliamo che lo scrittore smetta di vivere.”
Un libro tanto breve quanto intenso. Un viaggio senza una meta ben definita, che obbliga a giocare con la fantasia ed entrare con due piedi nel mondo immaginifico dell’autore. Il lettore è portato a camminare lungo una fune posta tra i grattacieli di razionalità della propria coscienza, senza alcuna rete di protezione, dove a rischio non è la sua vita, ma la sua visione del mondo.
Ben scritto, ma come detto, più che sullo stile adottato ci vogliamo soffermare sulla storia, anzi sulle storie, raccontate; si tratta di una serie di racconti brevi, apparentemente sconnessi l’uno dall’altro, ma legati nelle vicende e nei piccoli particolari, che rende possibile leggere i racconti sia singolarmente che all’interno di un unico flusso narrativo. Un esperimento ben riuscito.
Abbiamo particolarmente apprezzato il terzo capitolo/racconto, “La custodia”, per il giusto grado di riflessioni ciondolanti che riesce a trasmettere in pochissime pagine.
Opera audace, intraprendente, suggestionale. Leggerlo almeno due volte è necessario per poterlo capire al meglio; noi stiamo ponderando se rileggerlo una terza volta tra qualche mese, per dare il tempo a tutte le impressione raccolte oggi di poter sedimentare le impressioni avute. Complimenti!
Durante la lettura ci è venuto da pensare come sarebbe stato il libro scritto in siciliano, se avesse potuto accrescere in maniera ancora più forte la suggestione che sprigiona, dare il via ad una vera e propria corrente letteraria: un’idea che lanciamo sia all’autore che alla casa editrice, un guanto di sfida che speriamo possa essere raccolto, perché a nostro parere il potenziale è enorme.
Lo consigliamo ad un pubblico maturo, con una capacità critica e una conoscenza del mondo ampia. Un lettore troppo giovane o con pochi libri letti sulle spalle, rischierebbe di non apprezzarne a pieno alcuni aspetti, e di non capire alcuni passaggi che racchiudono il senso della vita, o peggio ancora abbandonare la letture dopo il primo capitolo.
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Antonio Famà, L’invidia per la sfera, Nous, Catania, 2021
