La stanza di Giovanni

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“Le persone sono piene di sorprese, anche per loro stesse, se vengono provocate a sufficienza.”

Ringraziamo uno dei nostri gruppi di lettura che ci ha fatto conoscere prima di tutto l’autore e poi il libro. La bellezza della lettura è proprio qui, nella condivisione degli interessi e nella continua scoperta. Nostra grande mancanza non aver mai letto prima nulla di James Baldwin.

Intenso e delicato come pochi altri autori, con una scrittura nata per rimanere nel tempo e dentro gli animi delle persone. Se qualcuno vi dovesse dire di non apprezzarlo, o non aver apprezzato questo libro, diffidate di chi vi dato tale parere. 

David è un giovane ragazzo newyorkese che nel secondo dopoguerra viene mandato dal padre a Parigi per vedere il mondo. Nel vecchio continente il nostro protagonista scopre il vero amore, quello delle fragili certezze e delle solide incertezze. La paura ad abbandonarsi totalmente al sentimento, sia per non essere feriti che, in alcuni casi, per il timore di quello che diranno le persone attorno a te.

David non trova l’amore nella sua fidanzata Hella, ma in Giovanni, scoprendo quindi anche le sue vere tendenze sessuali. Per questo il libro viene spesso definito un testo sull’amore sessuale, ma noi preferiamo definirlo un libro sull’amore e basta, perché quando si è innamorati le sensazioni in fondo al cuore sono identiche in tutte le persone. Rimaniamo sorpresi che quanto raccontato dall’autore sia purtroppo ancora oggi attuale: la definizione di “immorale” o “sbagliata” una inclinazione sessuale che invece è normalissima, e che tutti dovrebbero vivere senza provare alcuna vergogna. 

La stanza di Giovanni è lo spazio, all’interno della grande Parigi, dove il sentimento può manifestarsi, trasudando dalle pareti piene di storia, di altri amori, di altre memorie, di altri Giovanni. 

La penna di Baldwin è un regalo per tutti noi, sia per lo stile che per le immagini che riesce a trasmettere. Ogni pagina nasconde in poche righe una visione della vita o dei sentimenti che non si sarebbero potuti descrivere in modo migliore.

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James Baldwin, La stanza di Giovanni, Fandango, Roma, 2017

Edizione originale: Giovanni’s Room, Dial Press, New York, 1956

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