Open

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Scritto da Fabio Silietti

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Vi sono libri che riescono a tenerti attaccato alle loro pagine fin da principio, letture da cui non riesci a staccarti. Sono talmente emozionanti e ricche di significato che devi per forza continuare a leggerle, sfogliando sempre più pagine. Fino a quando non arrivi alla fine del capitolo e in poco tempo, senza rendertene conto, fino alla fine del libro.

È quello che mi è successo leggendo Open, la biografia di uno dei tennisti più famosi al mondo, Andre Agassi. Sarà stato il tocco del PremioPulitzer J.R. Moheringer, oppure molto probabilmente la valanga di emozioni, sia positive che negative, che il tennista americano ti spiattella davanti, senza filtri, senza mezzi termini, così come le ha vissute, ma io me ne sono follemente innamorato. Perché quella raccontata in questo libro è una storia vera. Nuda e cruda, come è stata l’esistenza di Agassi. Lui che non ha potuto fare nient’altro che giocare a tennis, fin da piccolo, come voleva suo padre.

La sua vita era, così, già scritta fin da principio: non ha avuto un’infanzia, perché la sua infanzia è stato questo sport, punto e basta. Uno sport che ha odiato con tutto il suo cuore, ma che ha rappresentato anche tutta la sua esistenza. Tutti i suoi più grandi successi, tutte le sue soddisfazioni, tutti i suoi guadagni sono arrivati grazie ad una racchetta e una pallina, così alla fine il tennis ha finto per rappresentare, per forza di cose, tutto sé stesso.

Un’esistenza travagliata, nella quale, Andre ha dovuto adattarsi da solo alle difficoltà che incontrava, crescendo prima dei suoi coetanei. Rimbalzato tra la Bollettieri Accademy, che frequentava per perfezionare il suo gioco, la scuola e i tornei a cui partecipava.

Per fortuna che, poi, durante la sua vita ha sempre trovato qualcuno con cui condividere le sue preoccupazioni e le sue paure: il fratello Philly, l’amico Perry, il suo preparatore Gil e infine la tennista Steffi Graff, la sua seconda moglie. Grazie a loro è riuscito a ritrovare, a poco a poco, sé stesso. Capendo, alla fine, cosa per lui era veramente importante: aiutare gli altri, soprattutto i bambini meno fortunati. Così facendo poteva dimenticare, almeno per un po’, i suoi sforzi e i suoi sacrifici, oltre a quei dolori lancinanti alla schiena che lo hanno sempre torturato. Una lettura che, alla fine, ti lascia senza fiato, affascinante, coinvolgente, veritiera, consigliatissima a tutti gli amanti del tennis, ma anche dello sport in generale.

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Andre Agassi, Open, Einaudi, Torino, 2011

Edizione originale: Open. An Autobiography, Three Rivers Press, New York, 2009

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