Quel blu di Genova

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La pizza è la povertà vissuta come ricchezza.”

Dopo la morte del padre, Pietro, un uomo milanese di mezza età, si trova a riavvolgere la storia della propria famiglia, e vola a San Francisco per sistemare alcune questioni pendenti di una casa dei propri antenati. Lì ritrova uno scritto di un suo avo destinato a futura memoria, in cui racconta le vicende che lo avevano portato a fuggire da Milano dopo aver preso parte alle rivolte contro gli austriaci nel 1853 e trovare riparo nel nuovo continente. Un’avventura rocambolesca in cui  Ernesto Giudici (questo il nome del trisavolo), incontrerà l’amicizia inattesa del napoletano Francesco Esposito e l’amore per la genovese Maria Celeste Sommariva (detta Cielo). Un romanzo storico-romantico che sboccia pagina dopo pagina, senza mai appassire. 

Come i due protagonisti del racconto, anche noi ci siamo innamorati di Cielo, e come sarebbe stato possibile non farlo? Una donna forte, con un passato traumatico, capace di convivere con i fantasmi della sua vita, che hanno influenzato la sua esistenza, senza mai piangersi addosso. Cielo è una donna dei nostri giorni, e non ci stupisce che l’autore del libro ci abbia confessato che questo sia il personaggio in cui si rivede maggiormente. 

Siamo felici di poterne consigliare la lettura con convinzione. Uno scritto di largo respiro, che può essere apprezzato da un pubblico ampio ed eterogeneo (sia per fasce d’età che per gusti letterari). La natura storica del romanzo non è invasiva, anche gli aneddoti e alcuni riferimenti specifici a nomi e persone, non scoraggiano la lettura a chi non è amante del genere. 

Allo stesso modo la parte maggiormente romantica è intensa nei sentimenti ma non invasiva; e sebbene ambientata a metà Ottocento, potrebbe benissimo essere una storia d’amore dei nostri giorni. 

A fine lettura si rimane invasi dal desiderio di partire, osare, vincere le proprie paure, lasciarsi guidare dal destino, anche quando sale l’alta marea e ci sembra di annegare nelle difficoltà della vita, fino a ritrovare nella quotidianità, senza saperlo, la bellezza di quel blu di Genova. 

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Michele Mozzati, Quel blu di Genova, La nave di Teseo, Milano, 2020

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