(Non) C’è posto per tutti

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Recensione di Alessia Colombo


Tipologia: albo illustrato
Tematiche principali: natura, migrazione, accoglienza, empatia
Tecnica delle illustrazioni: matita e acquerello
Età consigliata: 4-10 anni


 

Da sinistra a destra. C’è uno scoglio in mezzo al mare su cui vivono delle foche. Una mamma ed il suo cucciolo cercano lì rifugio, ma le altre foche si rifiutano di accoglierli, dicendo che non c’è abbastanza posto. Cacciati via, nuotano soli verso un mare agitato e terribile.

Da destra a sinistra. Una mamma foca e il suo cucciolo fuggono da un mare agitato e terribile verso uno scoglio su cui vivono già altre foche. Questo però non è un problema, c’è posto per tutti, gli dicono, e i due vengono accolti facendo di quello scoglio la loro nuova casa.

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Come avrete intuito la particolarità di questo libro è che può essere letto in due sensi, dall’inizio alla fine e dalla fine all’inizio, e a seconda del senso di lettura il messaggio che porta cambia completamente. I due autori australiani Kate e Jol Temple, coppia nel lavoro e nella vita, hanno voluto affrontare un tema molto caldo per l’attualità tra gli adulti e parlare anche ai bambini di migrazione. Non solo del fatto che l’accoglienza è un diritto umanitario fondamentale, ma soprattutto cosa significa emotivamente accettare o rifiutare a qualcuno una nuova casa.

La storia in realtà è molto semplice: due foche, mamma e cucciolo, in fuga da mari burrascosi, cercano rifugio su un scoglio già occupato. A seconda del verso, coloro che occupano lo scoglio risulteranno ostili o accoglienti. Credo che la difficoltà degli autori sia stata soprattutto nel trovare le parole giuste affinché il libro potesse essere letto in entrambi i sensi, con coerenza, ma allo stesso tempo mostrando l’opposizione dei due messaggi. Anche le illustrazioni, per restare fedeli a questo approccio di lettura, non potevano essere troppo specifiche in un senso piuttosto che nell’altro. L’illustratrice Terri Rose Baynton si è dunque concentrata sui due protagonisti e sulle loro emozioni, sottolineate dal mare in cui nuotano: agitato per indicare ciò da cui scappano, calmo e tranquillo per suggerire la serenità di una nuova casa.

Uscito in Italia con Il Castoro, il libro ha per titolo originale “Room on our Rock” ed è sostenuto da Amnesty International in quanto, come si legge nell’introduzione a cura della Ong, è “Un bellissimo strumento per ricordare a tutti noi che il diritto di accoglienza deve essere difeso sempre, in ogni luogo del mondo”. Infatti questa possibilità di leggere il libro in due sensi riesce a mostrare in modo chiaro come l’accoglienza, per chi ha già un suo scoglio sicuro, sia quasi una banale scelta tra il tendere o meno una mano (o una pinna), ma per chi è in fuga questo gesto fa tutta la differenza del mondo.

È un messaggio senza età e con ottimi spunti per il lavoro di gruppo. Magari partendo proprio dalle parole ricevere, accettare, recepire, contenere, includere, tutti sinonimi di accogliere e come il mondo sarebbe un posto migliore se tutti cominciassimo ad applicare questi termini nel nostro quotidiano.

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Kate e Jol Temple, Terri Rose Baynton, (Non) C’è posto per tutti, Il Castoro, Milano, 2020

Edizione Originale: Room on Our Rock, Scholastic, New York, 2018

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