Il contrario di uno

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“Non il corpo era polvere, ma l’anima. Il corpo era acqua versata, l’anima il pulviscolo.”

Solo la poesia iniziale vale il prezzo di copertina e la soddisfazione di aver letto il libro. Ogni verso una carezza. Un canto sincero di amore verso la mamma. Idealmente dedicata a tutte le madri del mondo e a tutti i figli che troppo in ritardo si rendono conto di quel sentimento irripetibile che li unisce. Unico grande amore della vita e per la vita, nel bene e nel male, eterno. Solo con lei siamo stati in due, o meglio il contrario di uno, e quella unione di due persone in un corpo continuerà per sempre.

Il libro si compone di molteplici racconti brevi di memorie dell’autore, senza un preciso ordine cronologico. I ricordi vengono strappati dal passato e messi su carta a testimonianza di una vita vissuta da soli. Il concetto di solitudine assume un significato più ampio, non negativo, ma esplorativo.

Il racconto delle passeggiate in montagna, degli incontri fatti durante gli anni giovanili,  della resistenza alle cariche della polizia, e altri ancora legati agli anni della gioventù sono uniti dal filo sottile di tale solitudine. Una consapevolezza forse congenita in alcune persone, per cui si scoprono di essere sufficienti a se stessi. Nulla a che fare con l’egoismo, forse perfino il suo opposto, in quanto sono due categorie ben diverse.

Essendo stato l’autore impegnato nel politico e nel sociale, i ricordi ci raccontano dei cambiamenti attraversati dalla società italiana negli anni e delle diverse gioventù (non generazioni ma gioventù) che ne sono state protagoniste: dai ragazzi impegnati a combattere per la difesa della propria patria, a quelli che hanno fatto del mondo la propria terra natia e con altre armi lottavano per la fine della guerra in luoghi lontanissimi, come il Vietnam. Che fine ha fatto oggi quel fuoco sacro di lottare in qualcosa in cui si crede?

Questo è stato il primo libro che abbiamo letto di Erri De Luca, la consistenza poderosa della sua scrittura e di alcune concetti, ci invoglia a leggerne altri in futuro e a invitare chi legge queste poche parole, a fare lo stesso. 

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Erri De Luca, Il contrario di uno, Feltrinelli, Milano, 2005

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