Padrone e servitore

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Nikita non aveva alcun desiderio di andare, ma da tempo ormai si era abituato a non avere una propria volontà e a servire gli altri.

Iniziamo dal titolo “Padrone e Servitore” che in altre edizioni e traduzioni era stato tradotto in Padrone e Servo. Proprio attraverso il titolo si è già paracadutati dentro un mondo nascosto di significati morali e filologici sulla differenza sostanziale tra Servitore e Servo, e dal messaggio che si vuole trasmettere al lettore. Un mondo, quello raccontato dall’autore, in cui il valore dell’uomo è collegato a quello che è in grado di produrre, della sua forza lavoro, e non di individuo in quanto tale, con una chiara diversificazione in classi sociali, in un periodo in cui l’abolizione della servitù della gleba era ancora fresca (1861), ma non abolita nella testa delle persone, specialmente nei territori dell’entroterra. 

Una favola moderna, una favola buona, crediamo a scopo didattico per i lettori coevi, in cui c’è un buono e un cattivo; una storia semplice in cui tutti si possono ritrovare, il senso di precarietà della vita appesa a un filo, e una conversione inattesa, per un lieto fine. 

Non riteniamo un caso che la vicenda sia ambientata il giorno successivo alla festa di San Nicola (6 Dicembre) che, in molte tradizioni del nord Europa ed Europa orientale, ha una rilevanza non secondaria in vista del Natale (si tratta di fatti del Santo da cui deriva l’odierno Babbo Natale).

La storia narrata è quella dell’avido proprietario terriero Vasilij Andreič, con l’unico scopo nella vita di accumulare ricchezza con mezzi più o meno leciti, senza paura di imbrogliare chiunque entri in affari con lui Le trattative per l’acquisto sottocosto di un bosco lo porteranno a partire durante una notte di tormenta nevosa, assieme al suo salariato Nikita, in un viaggio che per uno dei due sarà senza ritorno, mentre per l’altro sarà il viatico per la salvezza eterna. 

Nota di merito all’editore che ha arricchito questa ripubblicazione con delle tavole di Frans Masereel, che rendono l’edizione unica in termini di bellezza e delicatezza: un dono che ci fa apprezzare il lavoro editoriale. 

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Lev TolstojPadrone e servitore, In Transito, Milano, 2022

Edizione originale: Хозяин и работник, 1895

 

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