l veleno dell’oleandro

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I libri scelti da Federica Dagonese

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Tre fratelli, Mara, Giulia e Luigi si ritrovano tutti a Pedrara, nella tenuta della madre, donna Anna, per assistere la donna negli ultimi giorni della vita. La narrazione è in prima persona, con un continuo cambio di punto di vista tramite due personaggi che vivono la stessa realtà e le stesse vicende, ma da due punti di vista diversi: Marta e Bede.

Tutto ruota intorno alla figura di donna Anna e alla tenuta di Pedrara, in Sicilia. Quali misteri ruotano intorno a questa enuta? Perché Anna sta male? Che cosa c’è sotto? Il continuo cambio di punto di vista e la presenza di analessi e prolessi rendono la storia molto interessante, perché così si passa da Marta che ignara di tutto inizia a scoprire a piccolissimi passi i segreti della madre, mentre dall’altro lato c’è Bede, fedele compagno di vita di amicizia e di affari di Anna, che sa tutto e tutti vuole proteggere.

Siamo di fronte ad un vero e proprio thriller, che se da un lato può entusiasmare gli amanti degli intrighi e dei misteri familiari da svelare, dall’altro può affascinare per la descrizione dei personaggi o per il contesto in cui sono posti.

Spicca in maniera più sapiente e più interessante la figura di Bede, ben presentata e ricca di dettagli che rendono il personaggio davvero a tutto tonto; a mio parere l’esperimento è poco riuscito con le altre figure, nonostante la loro complessità e le verità che i loro corpi e il loro vissuto vogliono far emergere. Risultano insomma deboli i caratteri sia di Anna che di Mara o di Giulia e Pasquale. Ma Bede è una vera chicca, un vero e proprio tipo da studiare.

Il mio giudizio, cari lettori, non è del tutto positivo, l’intreccio per come è svolto e presentato è difficile da seguire, poco chiaro e di conseguenza poco coinvolgente; è stato Bede, in definita, che mi ha portata all’ultima pagina, non senza fatica. Il libro è ben scritto, vi è un italiano inframmezzato da termini siciliani, perché c’è sempre la Sicilia che fa da sfondo, con il suo paesaggio e le sue caratteristiche, forse a volte un po’ troppo lasciate allo stereotipo.

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Simonetta Agnello Hornby, Il veleno dell’oleandro, Feltrinelli, Milano, 2013

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