Dio di illusioni

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La vera bellezza è sempre un po’ inquietante.

Classico tra i classici dei libri di formazione, andato per la prima volta alle stampe agli inizi degli anni Novanta, destinato a restare nel tempo, grazie ai temi trattati: amore, sessualità, amicizia, responsabilità, riconoscimento sociale. In altre parole quello che altri scrittori, in altri tempi, avrebbero definito la linea d’ombra.  La storia è ambientata in un piccolo college del Vermont, dove sei studenti diversi per estrazione sociale (anche se alcuni di loro fanno di tutto per nasconderlo) si trovano a seguire un percorso di studi- quasi settario- di lettere antiche, con un unico professore che insegna tutte le materie del corso, a sua discrezione. 

Il protagonista del libro, Richard, è l’ultimo arrivato all’interno del gruppo dei sei; impegna del tempo a entrare nelle dinamiche del piccolo gruppo e a riconoscerne il valore e le mancanze, tra studi di testi classici e alcool (molto) e uso di sostanze stupefacenti, in un mondo ovattato in cui tutti sembrano trovare il loro equilibrio, fino allo scoppio della violenza brutale e persino fino alla morte.

Forse è proprio questo il segreto del successo del libro, il modo in cui racconta la solitudine in cui tutti i ragazzi sono caduti, specialmente nella tarda adolescenza; la necessità di trovare un gruppo in cui sia ben accettato, mentre ci si appresta a trovare il proprio posto del mondo. Una solitudine che non si può raccontare, con cui ci si risveglia ogni mattina, che ci fa sentire inadatti al mondo, in cerca di miti da idolatrare (nel libro potrebbe essere il professore dell’intero corso?). Solo crescendo ci si rende conto che quelle amicizie che sembravano eterne, quelle certezze su cui avevamo costruito la nostra quotidianità, non sono altro che mere illusioni pronte a svelarsi con il passare del tempo. 

Da lettori forse troppo adulti, se da una parte abbiamo amato lo stille di scrittura, con  oltre seicento pagine che scorrono via come un bicchiere d’acqua fresco, dall’altro abbiamo apprezzato molto meno alcuni luoghi comuni sulla letteratura e cultura greca antica. Un riferimento a libri e concetti a volte superficiali, forse giusti per la cultura nordamericana, ma non per quella europea. 

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Donna TarttDio di illusioni, Rizzoli, Milano, 2022

Edizione originale: The Secret History, Alfred A. Knopf, New York, 1992

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